Mulinello da pesca – La Scelta del Mulinello – Rotanti vs Fissi

Il mulinello da pesca, assieme alla canna, costituisce il simbolo della pesca moderna.

friz anter (1)

Senza mulinello non sarebbe mai esistita la tecnica dello spinning con esche artificiali: “spinning” proviene da “to spin”, cioè “riavvolgere”, elemento fondamentale di questa e di molte altre tecniche di pesca.

Il mulinello da pesca ha segnato il passaggio dalla canna fissa ad ogni tecnica attualmente esistente: è stato il punto di svolta, che ha consentito una repentina evoluzione dei metodi di pesca , delle esche e delle prede insidiate. Con l’invenzione di questo strumento,  è stato possibile non solo lanciare le insidie in zone impensabili, ma soprattutto poter combattere prede di dimensioni importanti, grazie all’uso della frizione, ormai onnipresente.

Nella pesca a spinning, che provoca maggiormente l’usura di questo componente della nostra attrezzatura, è opportuno scegliere oggetti di qualità, resistenti ed idonei alle prede che si andranno ad insidiare. Per praticare altre tecniche di pesca più leggere (Trota-lago) non è indispensabile attrezzatura di livello “top” se non si ha intenzione di partecipare a competizioni.

Esistono vari tipi di mulinelli da pesca predisposti per tutte le esigenze e per i gusti più personali.

La scelta del mulinello da pesca

La decisione dovrà basarsi su molteplici caratteristiche degli stessi:

  1. la resistenza agli urti e all’abrasione;
  2. la velocità di recupero adeguato al tipo di pesca (fondamentale nello spinning);
  3. la manovella di dimensioni appropriate;
  4. l’archetto resistente (nei mulinelli a bobina fissa) e con la presenza di guidafilo con cuscinetto (pena la formazione di parrucche);
  5. il peso limitato MA idoneo a bilanciare la canna;
  6. la robustezza della molla presente nell’archetto nei mulinelli a bobina fissa;
  7. la presenza di frizione anteriore o posteriore (sempre per i modelli a bobina fissa);
  8. la possibilità di piegare la manovella verso il corpo dello stesso durante la fase di trasporto;
  9. la presenza di bobine di ricambio sul mercato, che possono anche essere coniche od ultraconiche, per favorire la migliore fuoriuscita di filo (sono utilizzate soprattutto nel surfcasting ed in altre tecniche dove la gittata del lancio assume importanza fondamentale).

Mai dimenticare di effettuare la manutenzione al mulinello da pesca: sciacquarlo dopo ogni uscita in acqua salata e fare un “tagliando” annuale:

  1. smontare la parte inferiore del mulinello con un cacciavite a stella di piccola dimensione;
  2. eliminare il grasso residuo con benzina o con un comune fluido di ricarica degli accendini Zippo;
  3. ingrassare tutti i componenti con i corretti lubrificanti studiati appositamente per i mulinelli ( è possibile usare anche il grasso bianco al litio della CFG, facilmente reperibile in tutti i ferramenta, oppure lubrificanti per armi)

 

Mulinelli da pesca a bobina fissa

friz posteriore (1)Si tratta del mulinello più diffuso in circolazione sia per la facilità dell’utilizzo, sia per la grande importanza che ha rivestito in passato l’indroduzione della frizione. E’ composto da un corpo base, una bobina, una manovella ed un archetto che ruota su se stesso per avvolgere il filo e che deve essere aperto nella fase di lancio. Alcuni di questi mulinelli hanno una copertura della bobina che aiuta ad evitare la formazione di parrucche ma che spesso comporta una minore velocità di recupero. Un grande vantaggio di questo tipo di mulinello è costituito dal fatto che viene spesso venduto con bobine di ricambio, che permettono di imbobinare fili di diverso tipo, adattando un solo mulinello a più tecniche di pesca. Tra gli svantaggi, c’è la forte torsione che si crea sui nylon di grande diametro a causa del tipo di avvolgimento ( torsione quasi assente in mulinelli a bobina rotante) , e che spesso ci porterà al repentino cambio del filo imbobinato durante una stagione di pesca. Questi mulinelli sono provvisti di una leva di sblocco dell’antiritorno che permette di far ruotare l’archetto anche nel verso opposto.mulinello bobina chiusa

La frizione può essere di due tipi: frizione anteriore (foto in alto alla pagina), che presenta una grande affidabilità nel tempo ed una ottima precisione nella regolazione del freno; frizione posteriore (foto sopra), probabilmente più comoda di quella anteriore ed è impostata tramite la piccola ghiera di regolazione posta nella parte più bassa del mulinello, ma che, a causa delle ridotte dimensioni dei dischi frenanti, non rende modulabile la regolazione del freno. Solitamente è più indicata per pesche leggere, quali la pesca all’inglese e la pesca con piccoli galleggianti. La frizione anteriore invece è adatta ad utilizzi più gravosi.

La misura dei mulinelli è espressa in numeri che vanno da 1000 (per la pesca con galleggianti) fino a 20000 (per lo spinning in mare ai grandi predatori) e questa è rilevante sia per la qualità della frizione ( in una bobina più grande è facile credere che i dischi frenanti siano di maggiori dimensioni) sia per la quantità di filo imbobinabile. Per lo spinning è corretto utilizzare una taglia che vada da 2500 a 4000 (mantenendo un buon rapporto peso / dimensione) , per il surfcasting sono indicati articoli di taglia superiore ad 8000, per la trota-laghetto è possibile scegliere le taglie più piccole.

 

friz anter vs psoter.JPG (1)

frizione anteriore vs posteriore

frizione anteriore vs frizione posteriore

frizione anteriore vs frizione posteriore

 

bobine ricambio (1)

bobine ricambio

 

 

Mulinelli da pesca a bobina rotante – da casting

La caratteristica peculiare di questi mulinelli è che la bobina ruota attorno al proprio asse: in questo modo il filo subirà poche torsioni ed i lanci saranno lunghi e precisi. Il problema che viene riportato dagli spinner che si avvicinano a questo tipo di attrezzature è la formazione di parrucche durante i primi tentativi di lancio (e che spesso porta a scoraggiarne l’utilizzo a favore dei fratelli a bobina fissa). La difficoltà nel lancio con questa attrezzatura è data dal dalla dalla regolazione della frizione magnetica che , se impostata in modo non corretto, causa lanci troppo corti (a causa del freno eccessivo) o parrucche (in assenza del freno). Risulta fondamentale l’ultilizzo del pollice sulla bobina, indicato per rallentare la fuoriuscita di filo quando l’artificiale avrà impattato con l’acqua, dato che la bobina continuerà a ruotare (con conseguenze facilmente prevedibili). La manovella è sita sulla destra della struttura e la canna a cui abbinare questo tipo di mulinelli è montata diversamente dalle classiche canne da spinning.

In conclusione, consigliamo questo mulinello per gli utilizzi più gravosi, quando c’è bisogno di forzare la preda e quando ci confronteremo con pesci molto combattivi soprattutto in spot insidiosi.

 

Mulinelli da traina

traina (1)Molte delle caratteristiche sopraelencate riguardano anche i mulinelli da traina, tuttavia questo mulinello non è in grado di effettuare lanci: la lenza viene scesa in acqua manualmente oppure lasciando libera la frizione.

La manovella si trova quasi esclusivamente sul lato destro ed a differenza dei mulinelli a bobina fissa, in cui è possibile spostare la manovella da un lato all’altro del corpo base, hanno una progettazione interna incompatibile  questa operazione.

I mulinelli da traina si differenziano per la loro capacità massima di filo imbobinabile e dalla forza che può esercitare la frizione: questi valori sono misurati in libbre (lb). Questi attrezzi sono predisposti per poter ospitare grandi quantità di filo, sia perchè le prede insidiate possono essere davvero forti (tonni, ricciole), sia perchè per tecniche come la traina con piombo guardiano si avranno in acqua decine e decine di metri. Esistono due tipi di frizioni: le frizioni a stella e frizioni a leva. Le prime sono installate maggiormente su mulinelli di piccola taglia (10, 15 lb) perchè non consentono una perfetta regolazione del freno, che pertanto sarà effettuata “ad occhio”.

Le frizioni a leva, hanno una regolazione in più: il preset, di fondamentale importanza per tarare la frizione ad un preciso libraccio sulla posizione strike della leva, in modo da non poter mai eccedere durante i combattimenti. La leva ha 3 posizioni principali: il free (frizione totalmente libera, si utilizza per filare le canne in pesca); strike (frizione pre-tarata per il combattimento); full (per aumentare la forza della frizione per le prede più combattive, ricordandoci di non eccedere troppo per evitare rotture della lenza).

Le curvatura della frizione ha spesso un andamento logaritmico e non graduale: questo accade in maniera più accentuata con le frizioni a stella che rendono davvero difficoltosa la regolazione ottimale della frizione durante i combattimenti.

I mulinelli da traina sono sempre provvisti di cicalino, utilissimo per due funzioni:

  • segnalare l’abboccata della nostra preda mentre siamo impegnati in operazioni come la guida dell’imbarcazione ;
  • frenare la fuoriuscita del filo durante l’operazione di messa in pesca dell’attrezzatura (rilevante per evitare parrucche del filo madre in caso di abboccata della preda durante questa fase).

I mulinelli di taglia superiore alle 30lb (ma anche quelli di libbraggio inferiore se di ottima fattura) sono predisposti con due agganci nella parte superiore, per ospitare i moschettoni della renale da combattimento o della sedia da combattimento.

Il pomello della manovella è spesso di dimensioni generose per consentirci di effettuare una maggiore spinta e di non perdere la presa della stessa con condizioni di mare avverse.

E’ consigliato, se non obbligatorio, sciacquare i mulinelli da traina dopo ogni uscita di pesca perchè sono fortemente soggetti a corrosione, che può portare conseguenze devastanti come la rottura di un cuscinetto con l’immediato bloccaggio della bobina (e spesso anche della canna, dato che i fili utilizzati hanno un carico di rottura elevato, spesso non supportato neanche dalla canna).

traina stella vs leva (1)

frizione a stella vs frizione a leva

 

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